Un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico per le professioni non regolamentate

Un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico per le professioni non regolamentate Mentre proseguono i lavori parlamentari finalizzati alla riforma delle professioni (ordinistiche e non) l’On. Raffaello Vignali – consigliere...

Un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico per le professioni non regolamentate

Mentre proseguono i lavori parlamentari finalizzati alla riforma delle professioni (ordinistiche e non) l’On. Raffaello Vignali – consigliere del Ministro Romani per le PMI – ha confermato oggi la costituzione di un tavolo delle professioni al Ministero dello Sviluppo Economico che “ha già avuto l’OK del Ministro e del neo-nominato Mr PMI Giuseppe Tripoli e verrà convocato dal MSE entro la fine di marzo, con l’obiettivo di costituire un nuovo sistema di riferimenti per il riconoscimento e la qualità delle professioni, basato anche su specifiche norme UNI e la loro certificazione”.
L’annuncio è stato dato in occasione della conferenza stampa “Regole e mercato: un tavolo per le nuove professioni al Ministero dello Sviluppo Economico” che si è tenuta presso la sede UNI.

E’ il momento di dare adeguato riconoscimento alle nuove professioni: i dati lo impongono (circa 3milioni di operatori), così come la natura di microimpresa di ogni professionista merita un trattamento equiparabile a quello delle PMI”. Prosegue Vignali “questa azione non mira a costituire riserve ed esclusive professionali, bensì a dare la possibilità di svolgere una professione basata sulla qualità: proprio per questo inviteremo al tavolo l’UNI, le cui norme garantiscono – se supportate da un efficiente e severo sistema di accreditamento e certificazione – la qualificazione del professionista e la tutela del cittadino/cliente”.

Secondo l’On. Erminio Quartiani – componente della X Commissione della Camera Attività produttive, commercio e turismo – “il progetto di riforma e tutela delle professioni non ordinistiche deve cogliere l’occasione di inserirsi nel quadro di attività europee di revisione delle professioni (libro verde, tessera del professionista…) che prenderanno forma entro fine anno: potremmo così contribuire a definire anche a misura delle specificità del professionista italiano la futura regolamentazione cogente”. 

Le “nuove professioni” sono nate dalle esigenze del mercato e hanno scelto degli strumenti di mercato per qualificarsi, innovarsi ed essere più competitive: le norme tecniche volontarie. La scelta è quella di attrezzarsi con una strumentazione moderna  per fare fronte alle nuove sfide che vengono dall’Europa e da mercati sempre più concorrenziali.
Il ricorso alle norme UNI come riferimento per la qualità delle professioni ha contribuito inoltre al riavvicinamento delle posizioni delle principali organizzazioni di settore (Assoprofessioni, CNA Uniprof e CoLAP) che la prossima settimana presenteranno una proposta convergente alla X Commissione della Camera.
Attualmente sono circa venti le nuove professioni che hanno richiesto all’UNI di definire una norma tecnica “per la qualità” del proprio servizio e che hanno presentato la documentazione necessaria: la Commissione Centrale Tecnica UNI ha aperto da alcune settimane la consultazione con tutti gli stakeholder per rispondere nel modo più efficace con una metodologia nazionale alle richieste pervenute, avendo come riferimento – tra gli altri – la “Guida CEN 14” che stabilisce a livello europeo gli indirizzi per le attività di normazione sulla qualificazione delle professioni e del personale.

  Mentre proseguono i lavori parlamentari finalizzati alla riforma delle professioni (ordinistiche e non) l’On. Raffaello Vignali – consigliere del Ministro Romani per le PMI – ha confermato oggi la costituzione di un tavolo delle professioni al Ministero dello Sviluppo Economico che “ha già avuto l’OK del Ministro e del neo-nominato Mr PMI Giuseppe Tripoli e verrà convocato dal MSE entro la fine di marzo, con l’obiettivo di costituire un nuovo sistema di riferimenti per il riconoscimento e la qualità delle professioni, basato anche su specifiche norme UNI e la loro certificazione”.
L’annuncio è stato dato in occasione della conferenza stampa “Regole e mercato: un tavolo per le nuove professioni al Ministero dello Sviluppo Economico” che si è tenuta presso la sede UNI.

E’ il momento di dare adeguato riconoscimento alle nuove professioni: i dati lo impongono (circa 3milioni di operatori), così come la natura di microimpresa di ogni professionista merita un trattamento equiparabile a quello delle PMI”. Prosegue Vignali “questa azione non mira a costituire riserve ed esclusive professionali, bensì a dare la possibilità di svolgere una professione basata sulla qualità: proprio per questo inviteremo al tavolo l’UNI, le cui norme garantiscono – se supportate da un efficiente e severo sistema di accreditamento e certificazione – la qualificazione del professionista e la tutela del cittadino/cliente”.

Secondo l’On. Erminio Quartiani – componente della X Commissione della Camera Attività produttive, commercio e turismo – “il progetto di riforma e tutela delle professioni non ordinistiche deve cogliere l’occasione di inserirsi nel quadro di attività europee di revisione delle professioni (libro verde, tessera del professionista…) che prenderanno forma entro fine anno: potremmo così contribuire a definire anche a misura delle specificità del professionista italiano la futura regolamentazione cogente”. 

Le “nuove professioni” sono nate dalle esigenze del mercato e hanno scelto degli strumenti di mercato per qualificarsi, innovarsi ed essere più competitive: le norme tecniche volontarie. La scelta è quella di attrezzarsi con una strumentazione moderna  per fare fronte alle nuove sfide che vengono dall’Europa e da mercati sempre più concorrenziali.
Il ricorso alle norme UNI come riferimento per la qualità delle professioni ha contribuito inoltre al riavvicinamento delle posizioni delle principali organizzazioni di settore (Assoprofessioni, CNA Uniprof e CoLAP) che la prossima settimana presenteranno una proposta convergente alla X Commissione della Camera.
Attualmente sono circa venti le nuove professioni che hanno richiesto all’UNI di definire una norma tecnica “per la qualità” del proprio servizio e che hanno presentato la documentazione necessaria: la Commissione Centrale Tecnica UNI ha aperto da alcune settimane la consultazione con tutti gli stakeholder per rispondere nel modo più efficace con una metodologia nazionale alle richieste pervenute, avendo come riferimento – tra gli altri – la “Guida CEN 14” che stabilisce a livello europeo gli indirizzi per le attività di normazione sulla qualificazione delle professioni e del personale.